La collezione presenta l’importante sezione delle Fonti documentarie, speculare a quella delle Fonti letterarie. La sezione documentaria è fondamentale come strumento di ricerca, per la quantità di dati e per la natura dei testi messi a disposizione.
La sezione Fonti Documentarie completa e integra quella delle Fonti Letterarie di Alim, offrendo l’importante possibilità di estendere le proprie ricerche linguistiche e tematiche anche a testi non esclusivamente letterari. La sua elaborazione nasce dal legame tra il progetto Alim e l’elaborazione del Lexicon Latinitatis Italiae Medii Aevii, curato da F. Arnaldi e P. Smiraglia, entrambi patrocinati dalla U.A.N. (si veda Alim: Il Progetto) e dall’esigenza di rappresentare la lingua nelle sue molteplici espressioni.
Gli studi sinottici su documenti di zone diverse permettono verifiche importanti relative alla storia del diritto, della lingua e del notariato, informandoci sulla connotazione che ciascuna cancelleria adotta nello stesso periodo o agevolando confronti diacronici su una singola istituzione.
I documenti raccolti coprono per il momento un arco cronologico che va dal 703 al 1200 e riguardano zone dell’Italia centro-meridionale (Arezzo, Salerno, Benevento). Si trovano in questa sezione i Documenti per la Storia della Città di Arezzo (relativi al periodo indicato e tratti dai voll. I e II) che Ubaldo Pasqui tra la fine del secolo XIX e i primi del XX editò tra quelli dell’Archivio diocesano cittadino, in cui erano confluiti numerosi fondi documentari delle chiese e delle istituzioni monastiche del territorio. I Regii Neapolitanii Archivi Monumenta, a cura di Angelo Granito, Carlo Guacci, Gennaro Seguino, Giuseppe Canonico, Giuseppe Genovesi, Michele Baffi, rappresentano una delle imprese editoriali promosse nel secolo XX dall’Archivio di Stato di Napoli: l’edizione fu cominciata nel 1832, il primo volume vide la luce nel 1845, il sesto ed ultimo nel 18661. Contengono i documenti più antichi recuperati nelle Pergamene del Fondo Conventi Soppressi dell’Archivio napoletano. Il Codice diplomatico di Montevergine comprende una ricca documentazione relativa al contesto abbaziale e allogata adesso nell’Abbazia di Loreto; si può consultare su Alim il primo volume, con oltre 100 documenti.
Il Codex Cavensis raccoglie una parte dell’imponente documentazione conservata nella Badia benedettina della Santissima Trinità di cava de’ Tirreni, stimata in circa 15.000 pergamene a cui si aggiungono numerosi documenti cartacei. Il primo volume ha visto la luce nel 1873, il decimo e per ora ultimo volume risale al 1990: nel corso di oltre un secolo si è giunti alla pubblicazione di numerosi documenti, ora tutti fruibili e ricercabili in questo sito.